mercoledì 11 novembre 2015

Riassunto incontro con le RSU della Miteni con il nostro coordinamento Acqua Libera dai Pfas



Il 20 ottobre abbiamo finalmente  conosciuto  4  lavoratori chimici della Miteni  della  RSU della CGIL della Miteni. Qui un  riassunto delle cose più importanti che si siamo scambiati con loro e intanto ringraziamo sia l'associazione No alla Centrale per i contatti e sia l'associazione Cillsa per averci messo a disposizione la loro sede ad Arzignano.


Queste erano le  nostre domande che abbiamo fatto :

1) Ci presentiamo e chiediamo se sono a conoscenza del nostro lavoro dal maggio del 2014 quando ci siamo costituiti in coordinamento,  come assemblee pubbliche, esposto presentato a novembre nelle procure di VR e VI e incontri con la Regione e i sindaci

2) Siete stati convocati subito come RSU dalla vostra azienda appena l'Arpav è risalita con le analisi e ha individuato nella vostra azienda la maggior ditta colpevole di questo inquinamento?

3) Siete stati informati che sulla ditta Miteni ricade l'obbligo e la responsabilità per le indagini ambientali ma anche di circoscrivere la contaminazione evitando che si estenda anche fuori  con il pericolo per la salute dei cittadini e la salubrità della falda.

4) La nostra Provincia di Vicenza, si era impegnata a insitituire ogni 30 giorni un tavolo tecnico con la vostra ditta per valutare lo stato dell'arte e capire se gli interventi adottati cominciano a dare risposte efficaci (comunicato provincia 8-8-2013 fluoro nell'acqua monitoraggi costanti)

- Ci rispondono e sono tutti molto gentili.  Si, sono abbastanza informati del nostro lavoro e  sono informati su quello che è accaduto. Riguardo essere informati come RSU(rappresentanti sindacali unitari)  ci rispondono che piuttosto vengono informati come RLS (rappresentanti dei lavoratori sicurezza salute e ambiente). A riguardo  sono stati aggiornati sull' esito dell' ultima conferenza dei servizi svoltasi la settimana scorsa.
Viene detto che di norma è  il Comune di Trissino  a presiedere e a convocare  la conferenza dei servizi . Ci dicono che, in relazione al rinvenimento nel 2013 di Pfoa nelle acque di falda , l'azienda Miteni aveva preventivamente inviato agli Enti preposti le comunicazioni previste dalla Legge quando si rileva una possibile fonte di inquinamento o di contaminazione. Informano che la barriera idraulica al confine sud dello stabilimento è stata potenziata nell'ultimo anno. La barriera ha ora la funzione principale di contenere il Pfoa. A sud della barriera idraulica, in convenzione,  sono stati realizzati dei pozzi-spia (piezometri) per monitorare l'efficenza della medesima (si confrontano i valori delle acque di falda prima della barriera e dopo il trattamento della barriera). Le funzioni aziendali di SPP hanno comunicato che la barriera funziona e trattiene le sostanze in questione. Viene detto che comunque nelle falde acquifere, e non solo in quella sottostante la Miteni, vi è un "coctail" di inquinanti; non c'è solo il Pfoa, prodotto dalla Miteni ma dismesso nel 2012, ma tante altre sostanze non prodotte dalla Miteni, tipo trielina, metalli pesanti, solventi, etc., i cui valori sono preoccupanti, stante che dette sostanze sono in alcuni casi, queste sì, classificate come cancerogene certe. Si ricorda che fino al 1988 le industrie, e tra queste l'allora Rimar, non erano collegate al depuratore consortile per il semplice fatto che non era ancora stato costruito. Miteni (all'epoca Rimar) era autorizzata a scaricare, previo trattamento delle acque reflue secondo la legislazione allora esistente (Legge Merli), nel torrente Poscola, lì transitante. Così come all'epoca le concerie della valle del Chiampo scaricavano nel fiume Chiampo... Dal 1988, anno dell'entrata in funzione del depuratore consortile,l'azienda ha collettato i propri scarichi a quest'ultimo. Posto che lo scarico del Pfoa non era sottoposto a norma, nè risultava essere, dai dati scientifici a disposizione, attenzionato quale dannoso (rilievo invece emergente ora o recentemente), appare consequenziale  che gli scarichi, sebbene trattati dal depuratore interno dell'allora Rimar, e autorizzati ad essere rilasciati nel torrente Poscola, sono stati veicolati da quest'ultimo verso altre aree di infiltrazione della falda cui i corpi idrici superficiali contribuiscono a fungere. Poi, dal 1988, di converso il Consortile si è sostituito al Poscola allontanando le acque reflue via via sempre più lontano attraverso condotte ("tubone" - Arica ...) che di fatto hanno creato le condizioni per il contatto delle acque "trattate", contenenti sostanze normate e non, con diverse zone di ricarica delle falde di più provincie. Si ritorna all'oggi e viene informato che la Miteni ha effettuato 81 carotaggi (ispezioni geognostiche) per  analizzare lo stato delle matrici ambientali dello stabilimento e agire di conseguenza (piano di caratterizzazione delle matrici ambientali, concordato in sede di conferenza dei servizi). I risultati sono in corso di analisi e valutazione. 

Vi è una comprensibile preoccupazione per lo stato della salute dei lavoratori che negli anni si sono succeduti nelle lavorazioni del Pfos e del Pfoa, sebbene i dati sanitari  e gli studi della comunità scientifica, secondo quanto relazionato dal medico di fabbrica, prof. Giovanni Costa, durante gli annuali incontri di legge sulla situazione sanitaria della popolazione aziendale, risulti essere non allarmante. Certo è che a riguardo il dibattito degli esperti sulla tossicità dei prodotti in questione è molto ampio ed aperto. Il prof. Giovanni Costa si è più volte detto disponibile a partecipare, in un contesto organizzativo equilibrato e bipartisan, ad un confronto pubblico sul tema. Su tutti questi temi l'Rsu  ci suggerisce di cercare anche un incontro coi responsabili dell'azienda, al fine di avere informazioni ancora più precise e dettagliate, essendo loro, rispetto a noi, molto più preparati, competenti e a conoscenza dei vari aspetti. Come Rsu danno la disponibilità, se necessario, a partecipare a questo eventuale incontro.

Noi a questo punto abbiamo detto che  un medico dell'ISDE il Dr. Vincenzo Cordiano , da anni,  studia i pfas calcolandoli come pericolosi non solo per l'ambiente ma sopratutto per la nostra salute e anche appunto ricordiamo che abbiamo fatto un nostro esposto nel 2014  il quale ha anche tutta una parte scientifica dove vengono dimostrate queste pericolosità.



Continua R. V.che più in generale, sul piano cosiddetto "politico", viene ricordata anche la vicenda della lottizzazione zai Koris, sempre di proprietà dei Marzotto, antistante allo stabilimento Miteni, oggetto di forti polemiche e di emendamenti nei consigli comunali di Trissino del 2010-2011,  circa una possibile variazione della destinazione urbanistica richiesta dalla proprietà (da artigianale-industriale a commerciale, tipo supermarket o outlet), però di difficile realizzazione o impedita dal fatto che la Miteni, essendo una azienda chimica a rischio di incidente rilevante (Seveso ter) eleva sull'insediamento Koris una fascia di rispetto derivante dalle licenze -ben antecedenti alla lottizzazione Koris!- di stoccaggio del Cloro, in relazione alle quali non si possono insediare nella fascia di rispetto attività che prevedono un afflusso  di persone non numerabile (in ordine alle procedure di sfollamento in caso di incidente,derivanti dai piani di emergenza). Si ricorda questo perchè la Miteni sta attraversando un lungo periodo di crisi proprio derivante dalla contrazione delle commesse di lavoro che vedono l'utilizzo del cloro quale materia prima. La preoccupazione è che i pesanti cicli di Cassa Integrazione cui sono sottoposti i lavoratori (4 mesi per 45 dipendenti  -su 130 totali- solo nell'utima parte del 2015, con non meno difficoltà per il 2016) dipendino non solo da ragioni di mercato ma forse anche da scelte aziendali condizionate dal contesto "ambientale" creatosi con la realizzazione dalla citata lottizzazione Koris.Sarebbero quindi meritevoli di ben profonde riflessioni "politiche" da parte dei cittadini-lavoratori quelle scelte politiche che hanno tolto dai terreni -Marzotto- antistanti la Miteni il tracciato della Pedemontana con la motivazione del rischio di incidente rilevante di quel stabilimento chimico (infilando antieconomicamente ed anti  ambientalmente l'autostrada dentro il colle della Colombara di Trissino, forse unico caso di un tunnel longitudinale ad un rilievo montuoso), per poi costruire, in quegli stessi terreni, ben 7 capannoni con "mire" commerciali, quindi quanto di più opposto alle motivazioni dello stabilimento a rischio di incidente rilevante prese "a pretesto" per togliere da quell'area una infrastruttura, quale la pedemontana, ben meno rimunerativa della lottizzazione poi realizzata... Forse avrebbero ben donde da interrogarsi su queste scelte (e, perchè no, chiedendone magari conto agli amministratori responsabili) tutti quei lavoratori-cittadini che ora si trovano in Cassa Integrazione, magari con la prospettiva della dismissione della loro per quanto problematica azienda (non certo però più di molte altre industrie in un contesto di responsabilità "ambientali" diffuse a più livelli) per far posto a qualche supermercato o simile, che poco occupa e ancor meno retribuisce...Una taglio polemico è poi è riservato alla modificazione del progetto in trincea della Pedemontana in Valbona (per intenderci la campagna agricola dei Lora, quella di fronte alla conceria Basmar di Trissino), appunto originariamente previsto in trincea artificiale ma poi, sulla scorta di segnalazioni Arpav circa la possibile interferenza di queste trincee con un possibile plume di Pfoa presente in falda, fatto sollevare dalla concessionaria costruttrice dell'opera  dalla trincea alla quota campagna -con relativo "panoramico" viadotto lungo oltre 100 metri sopra la sp246- facendo così la bella figura di"soddisfare" i rilievi ambientali dell'Arpav ma in realtà diminuendo i costi della costruzione in trincea (imposta a suo tempo quale mitigazione dell'impatto visivo!) ma soprattutto risolvendo così i grossi problemi tecnico-idraulici derivanti da una zona notoriamente a  falda affiorante e quindi con grosse incognite gestionali nel realizzarvi una autostrada interrata! A fronte quindi di un non del tutto dimostrato rischio di contatto di questo plume di pfoa con le previste trincee (plume che comunque sarà messo sotto controllo dalla citata barriera idraulica della Miteni) viene  fornito un sicuro vantaggio economico ai costruttori-gestori dell'infrastruttura, contro invece un gran nocumento ambientale-paesaggistico  agli abitanti della zona e ai cittadini in generale... Questo è un esempio di intervento fuori tempo delle autorità che produce effetti molto discutibili sia sul piano ambientale che economico...Viene poi detto che, giustamente, ci si attenziona degli effetti del Pfoa sulla salute, ma quasi più non si discute sul danno, questo certificato, che i pm 10 etc.introdotti del traffico della pedemontana causeranno agli abitanti della valle dell'agno, in un contesto di qualità dell'aria dell'ovest vicentino dove già insistono, oltre all' impattante settore della concia etc, tre industrie chimiche con i relativi forni termodistruttori (in ordine di importanza Fis, Zambon e Miteni) che trattano i relativi rifiuti. In particolar modo non vi è quasi più dibattito pubblico circa quanto un comprensorio territoriale quale il nostro può sopportare in termini di insediamenti industriali ad alto impatto ambientale in rapporto alla sua concentrazione abitativa e territoriale...Emerge la preoccupazione che il caso del Pfoa divenga un capro espiatorio per coprire e non affrontare sul piano generale l'inquinamento della nostra zona... Più in generale viene espresso il desiderio che si dovrebbe procedere ad una  assunzione di consapevolezza di popolo circa un modello di sviluppo che ha usato quale forma degenerata di finanziamento l'ambiente, in un mix  di ignoranza-malafede-omissione, ovvero dei relativi modelli "socio-economico-culturali" veicolati...Pesare in % ciascuna di queste responsabilità sarebbe utile non tanto per procedere a improbabili processi e ancor meno probabili ripristini ambientali, ma per cercare di compiere un atto di presa di coscienza collettiva per capire la natura degli errori - la chiesa direbbe dei peccati- compiuti e iniziare un percorso di cambiamento -la chiesa direbbe di conversione-. Partendo dalla scuola, dai giovani, quasi sempre assenti.
Proseguiamo intervenendo un pò tutti sul fatto del registro tumori dell'Ulss 5 i cui dati non sono conosciuti, di un parallelo che si potrebbe fare tra il nostro comprensorio e la Terra dei Fuochi, con tanti casi di tumore non indagati, di discariche abusive oltre che inceneritori e acqua inquinata. Quando negli anni 60 si è proceduto all'industrializzazione di questo comprensorio, scelta dipesa soprattutto dalla ricchezza d'acqua presente nel sottosuolo, assai necessaria per l'industria (soprattutto di un certo tipo quale quella conciaria, tessile e chimica) non si erano fatti i conti (e qui sarebbe utile capire quanto si è trattato di ignoranza, omissione o calcolo economico...?) con le ricadute di queste attività in quelle stesse falde  d'acqua, che ora ci troviamo irremediabilmente compromesse o inquinate. Fare una bonifica di tutto il terreno e  della falda inquinata forse è praticamente impossibile... Si dovranno aspettare i cento anni di cui parlava  Restaino dell'Arpav per una autorigenerazione? Comunque già ora dobbiamo tutti insieme cambiare modo di produzione e trovare tecnologie produttive eco-compatibili. Una idea sarebbe quella di cercare di promuovere un convegno, un forum su questi temi, con un approccio didattico e non inquisitorio.. Montecchio o Vicenza potrebbero essere la location appropriata per un evento simile... 

Dovrebbero parteciparvi degli esperti  in acqua e aria inquinate  ma anche degli storici, dei sociologi, esempio, L.  C. propone Edoardo  Salzano anche se ormai ha passato gli ottanta anni e farà fatica a essere presente (ora a distanza di più dieci giorni dall’incontro con la RSU abbiamo più chiaro in testa di come fare questo convegno coinvolgendo ambientalisti e lavoratori) . Con il loro aiuto indagheremo anche sui meccanismi sociali di una popolazione che ha cercato - o è stata indotta a cercare- attraverso il progresso economico la risposta a condizioni di arretratezza che erano invece prima di tutto culturali, e che sono ancora lì del tutto insolute... Per poi da lì cercare di iniziare  un cammino  per informare di più su cosa sta succedendo qui,come ad esempio la Pedemontana dove pochi cittadini stanno lottando per denunciare questo abominio, nella quasi indifferenza generale... Cercare insomma di far tornare le persone prima di tutto cittadini, spiegando i diritti e i doveri di essere parte di una civis, che l'esserlo comporta partecipazione, informazione, militanza, cose  tutte molto impegnative ma unico antidoto al servaggio. La cultura contrasta lo sfruttamento, delle persone, dell'ambiente...
C'è l'intenzione di coinvolgere in questo anche il  sindacato. Con la Bergamin, segretaria della CGIL di Vicenza, come Rsu  se n'era già accennato, ma pochissimo. Poi tutti dobbiamo pretendere che le istituzioni lavorino bene, che non siano corruttibili. Diceva un pensatore italiano che un atto rivoluzionario sarebbe quello di mettere persone oneste ai posti di comando...! Capite che ci sta tutto il richiamo, legato all'onestà, del gesto rivoluzionario! Ripartire da zero  e cambiare strada?  A parte mettere tutti d'accordo su questo, è possibile? Se si, come? Per concludere, pensare di far pagare i danni alla Miteni sarà, così di primo acchito, arduo, in quanto l'attuale proprietà, un trust con sede in Lussemburgo, ritiene, a torto o a ragione, di non avere alcuna responsabilità con i fatti contestati, semmai riconducibili a precedenti gestioni o a precedenti proprietà (tipo Rimar o Mitsubishi). Sarebbe semmai da chiedersi come le Istituzioni nazionali non vigilino sul cambio di assetti proprietari delle società basate nel proprio territorio, in relazione alle responsabilità di impresa. Oppure sarebbe interessante conoscere il nome degli azionisti di questi trust... Vuoi mai che saltasse fuori qualche nome "curioso"... Del tipo la sorpresa che ha destato la pubblicazione sul Corveneto dei nomi degli sponsor, leciti si capisce, di parte dell'ultima campagna elettorale regionale della candidata pd Alessandra Moretti... Alla fine  noi comunichiamo che stiamo per inviare alla stampa un nuovo comunicato stampa, dopo l' incontro con lo Sian della nostra Ulss. Invitiamo poi la Rsu Miteni a partecipare all'assemblea pubblica che faremo in Dicembre

Nessun commento:

Posta un commento